Il ragazzo che non uccise Hitler by Michael Morpurgo

Il ragazzo che non uccise Hitler by Michael Morpurgo

autore:Michael Morpurgo [Morpurgo, Michael]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Gialli Noir e Avventura
ISBN: 9788858515945
editore: Edizioni Piemme
pubblicato: 2016-08-13T22:00:00+00:00


2

– Ha girato in lungo e in largo le strade di ciottoli, si è fermato nei caffè, non ha mai smesso un istante di cercarla. Ma lei non c’era più, naturalmente, e nemmeno l’ospedale da campo. A essere sinceri, non ricordava neanche bene dove si trovasse un tempo. La città era stata ricostruita. A parte la piazza centrale e i caffè, niente era più come prima. Ovunque andasse, Billy faceva vedere a tutti il ritratto di Christine. Ha fatto il giro di tutti i paesi dei dintorni chiedendo se qualcuno avesse incontrato un’orfanella con quel nome. Ovunque andasse, vedeva cimiteri con file e file di croci, a migliaia. Ha ritrovato la tomba di Harold Merton e si è fermato lì sotto la pioggia cercando di ricordare il suo viso. Non ci è riuscito, ma ricordava il momento in cui era morto. Ovunque solo trincee e crateri di bombe e tante case in macerie. Comunque, erano tutti impegnati nella ricostruzione, e nei campi dove un tempo c’erano solo trincee, filo spinato e fango ora cresceva di nuovo l’erba. C’erano mucche al pascolo e pecore. Questo gli ha dato coraggio. Gli ha ridato speranza. Però nessuno aveva sentito parlare di Christine, nessuno la riconosceva in quei ritratti. Billy era deluso, ma non si sorprendeva più di tanto. Alla fin fine, erano solo disegni, non fotografie, e ritraevano una bambina. E Christine non era più una bambina ormai.

Era l’ultimo giorno e Billy stava seduto al tavolino di un caffè nella piazza di Ypres a bere un boccale di birra. Ricordava sempre con piacere la birra della guerra. Un piatto di uova e patatine con un boccale di birra erano praticamente l’unico ricordo davvero felice della sua vita di soldato. Aveva tirato fuori l’album e stava disegnando un gatto che lo guardava seduto ai suoi piedi, quando s’è accorto che qualcuno alle sue spalle stava osservando il disegno. Era la cameriera. La donna gli ha chiesto in un inglese stentato se fosse un artista.

«Non proprio» ha risposto lui e, in quel mentre, il vento ha sfogliato le pagine dell’album fino a un disegno di Christine che Billy aveva fatto quella mattina, ritraendola come l’aveva vista l’ultima volta sulla lettiga, e sotto aveva scritto il suo nome.

La cameriera si è chinata a guardare meglio. «Chi è questa Christine?» ha chiesto.

«Solo una bambina che conoscevo. È stato tanto tempo fa, durante la guerra. Era orfana, credo. Io ero nell’esercito. L’ho portata in ospedale.»

La donna ha continuato a guardare i disegni per un bel pezzo, voltando le pagine, e si capiva che era sempre più interessata. Alla fine ha detto sottovoce: «Le ha fatto tanti ritratti. Questa ragazzina forse io la conosco. Se non mi sbaglio, andavamo a scuola insieme al convento, dopo la guerra. Sì, questa è Christine, Christine Bonnet. Sono sicura. L’ha disegnata molto bene».

«La conosce!» ha esclamato Billy. «Dov’è? Sa dove abita?»

«Dove abita, no. Non ci frequentiamo più, ma credo che insegnasse nella nostra scuola. Forse ci lavora ancora. Non so.»

Quel pomeriggio stesso Billy stava davanti al cancello della scuola.



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